Una delle frasi più comuni e rivelatrici di ciò che è la cultura del parto.
Ci sono due grandi temi che andrebbero sviluppati a partire da questa affermazione:
TEMA 1:
I bambini sanno nascere e le madri sanno partorire.
Un grande paradigma paternalistico è proprio quello che prevede l’impossibilità della madre di partorire senza l’ostetrica o il medico.
Questo pensiero rende il parto e le contrazioni del parto un processo ostile, che necessità la presenza di uno o più professionisti sanitari che vadano a “fare cose” per far avvenire questo processo.
Di fatto il nostro ruolo è quello di stare con la madre, il padre e il bambino in questo momento, lasciare che il piccolo si faccia strada, che la madre lo lasci fare. Accogliere i loro bisogni e facilitare il loro percorso. Certamente il nostro ruolo è anche quello di sorvegliare il benessere, ma sempre in punta di piedi, non siamo noi protagoniste del parto.
C’è un brano tratto da “Per una nascita senza violenza” di F.Leboyer, grande padre della nascita dolce, che voglio condividere con voi:
“Quest’istante della nascita, questo momento di fragilità estremo, come bisogna rispettarlo! Il bambino è tra due mondi. Su una soglia, esita.
Non fategli fretta. Non spingetelo, lasciatelo entrare. Che momento! Che cosa strana! Questo esserino che non è più un feto e non ancora un neonato. Non è più dentro la madre eppure lei respira ancora per lui.
E’ l’istante analogo in cui l’uccello corre con le ali piegate e poi di colpo, appoggiato sull’aria, volerà. Quando si è staccato da terra? Quando ha decollato? Non si sa.”

ed ancora
“Lasciate stare il bambino. Lasciatelo fare.
Il bambino viene dal mistero. E sa.
Guardatelo si sta avvicinando alla riva. Le onde lo spingono ancora. Lo sollevano in alto, sopra la rena. E finalmente lo posano.
Eccolo libero. E terrorizzato di esserlo. Non intervenite. Lasciatelo stare, lasciategli tempo.
Il sole si alza forse di colpo?
Tra il giorno e la notte non indugia forse l’alba incerta, la lenta e maestosa gloria dell’aurora? Lasciate alla nascita la sua lentezza e la sua gravità.”

TEMA 2:
L’ostetrica è la professionista che assiste il parto, MA non si occupa solo di questo ambito professionale.
Dal punto di vista sia legislativo che di competenza, l’ostetrica è la professionista sanitaria titolata per assistere le gravidanze fisiologiche, in completa autonomia, effettuando bilanci di saluti di madre e bambino durante tutta la gravidanza, promuovendo il benessere in modo dolce, senza intervenire
Inoltre anche quando la gravidanza non è fisiologica è molto ricca la collaborazione tra specialista ginecologo e ostetrica nell’accompagnare futura madre e futuro padre in questo percorso.
Di fatto l’ostetrica assiste i parti sia in ospedale che al domicilio della coppia e è la figura assistenziale che trovate anche nei reparti di patologia della gravidanza e di maternità.
L’ostetrica assiste la madre ed il piccolo nel primo anno dopo la loro nascita assistendoli nel loro benessere curando l’allattamento, accompagnandoli nell’inizio della loro relazione madre figlio. Sorveglia il benessere emotivo della mamma, in varie occasioni, anche promuovendo e creando corsi ed attività di gruppo per neomamme (corsi di massaggi neonatali, cerchi di madri ecc).
Come ostetrica posso accompagnare anche le donne e le coppie nell’ambito della ricerca di una gravidanza, ad esempio aiutandoli a capire quali sono i periodi di maggiore fertilità e a conoscere il loro corpo e i segnali che manda.
Un altro grande ambito di competenza è il benessere del pavimento pelvico, sia in gravidanza che nel periodo successivo, e certamente in qualsiasi momento della vita di una donna. Questo benessere è strettamente correlato con il benessere sessuale, prendersi cura del pavimento pelvico è un pilastro fondamentale di salute. Vi invito ad un altro mio articolo, qui.
Ostetrica Stefania Azzalini